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comunicato sciopero 23 marzo 2017

La protesta non esclude la proposta, noi andiamo avanti!

La protesta non esclude la proposta, ecco perche’ noi abbiamo agito su entrambi i fronti. La diplomazia da sola non basta, e’ necessaria una ferma spinta dal basso. Grazie al contributo tecnico dell’avvocato Marco Giustiniani, anche le ooss firmatarie del fermo nazionale del 23 Marzo hanno inviato la loro proposta al Mit e al Mise, nella quale chiedono che venga emanato subito un decreto ministeriale con il quale ripristinare un minimo di regole, in attesa della futura legge delega che tramite i decreti legislativi dovrà riorganizzare il settore.

Per noi, anche alla luce degli episodi di tensione che si sono determinati nelle passate settimane, dopo la sospensione dell’uno quater che ha congelato le regole del settore, c’è la necessità che il ministero faccia subito questo decreto attuativo al fine di ristabilire in modo chiaro come debbano comportarsi i noleggiatori.  Continua a leggere

Perché vi siete tirati indietro?

Al Parlamentino del 13 marzo 2017, coerentemente con quanto dichiarato nel comunicato del 28 febbraio firmato da tutte le ooSs ed alla luce del non avvenuto chiarimento politico richiesto dalle stesse in premessa, Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi,Uti, Unica Cgil, Unimpresa, Fast Confsal, Faisa Confail Taxi hanno deciso di dichiarare un fermo nazionale per il giorno 23 marzo 2017 dalle ore 8 alle ore 22.

Alla dichiarazione di fermo nazionale ha aderito solo parte della rappresentanza. Perché? Forse la tanto sbandierata ‘pregiudiziale‘ era tanto per scrivere qualcosa? Come si pensa di essere ancora credibili? Qui sotto il documento del 28 sottoscritto da tutte le OoSs!!! La domanda a chi non ha aderito al fermo nazionale, resta:

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Basta chiacchiere! comunicato del 9-3-2017

Taxisti: Senatore, s’informi!

“Il Parlamento non subisce ricatti da nessuno”. Ipse dixit: Salvatore Tomaselli, relatore al ddl concorrenza.

Cosi’ parlo’ Zarathustra Tomaselli, relatore al ddl 2085 sulla concorrenza e novello esperto in ricattologia, beh…un po’ meno in Italiano, in cui si becca l’insufficenza, visto che la forma corretta sarebbe: ‘ il parlamento non subisce ricatti da alcuno’, perche’ detta cosi’ vuol dire che li subisce da chiunque, errore dunque o lapsus Freudiano?. Non dico che si debba essere tutti letterati, ma almeno l’Italiano #Sallo, visto che si esprime a nome del parlamento ( tra l’altro: il parlamento lo sa?) e un po’, ma poco, anche a nome degli elettori. In principio fu il verbo, disse il Nazareno, ( no, senatore, non ‘quel’ nazareno, l’altro, l’originale ), ma pure l’avverbio, il complemento oggetto e possibilmente la sintassi.  Continua a leggere