Nelle principali Città italiane violando ogni minima regola, agevolati anche da atteggiamenti assurdi delle Amministrazioni Locali, il NCC di fatto svolge il servizio TAXI, con l’aggravante di non aver nessun tipo d’obbligo a tutela dell’utenza.
Dinamiche meramente speculative, integrate dall’azione di società multinazionali, aggrediscono l’utenza e relegano i TAXI sempre più ad un ruolo marginale e in un recinto che rende lo svolgimento del nostro lavoro insostenibile.
Tra l’altro questo agire in assoluto disprezzo di regole e disposizioni, produce profitti esentasse, che migrano intatti verso paradisi fiscali, con un danno non da poco per il nostro Paese.
Un danno che si avvale di attività di lobbying che in quest’ultimo periodo hanno avuto un’ulteriore accelerazione anche in sede Europea con l’intento evidente di spostare l’asticella anche in questo caso ben oltre la legalità.
Il tutto mentre ogni misura di sostegno per i tassisti viene ridotta e sottoposta a vincoli incomprensibili.
A questo punto però il perdurare di quella che è sempre più una disparità, tra chi vive del proprio lavoro, i tassisti e chi viceversa sviluppa azioni speculative, senza neppure il rischio d’impresa è giunto ad un livello intollerabile.
Se vogliamo avere un futuro come lavoratori del SERVIZIO PUBBLICO va bloccata senza ulteriori indugi quella che è una vera infezione nel nostro lavoro, ovvero l’ILLEGALITA’.
Chiediamo l’immediato intervento del Governo Italiano, in Consiglio di Stato a difesa dei lavoratori e delle imprese italiane contro la sentenza del Tar Lazio n. 9364/2021, l’immediata emanazione del DPCM di regolamentazione delle piattaforme tecnologiche come previsto dalla Legge 12/2019.
PERTANTO LE SCRIVENTI ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROCLAMANO UN FERMO DEL SERVIZIO NELL’INTERA GIORNATA DEL 22 OTTOBRE nel rispetto normativa vigente e garantendo il servizio di trasporto “sociale” per anziani, portatori di handicap e malati.
Se per quella data non riceveremo risposte concrete, si aprirà una fase che ci vedrà impegnati a replicare tali proteste in maniera forte e pressante, sempre nelle modalità previste dalla normativa.