CISAL (Federtaxi) – Lettera al Ministro Toninelli – 24/6/2019

(…omissis…) TAXI Le attività degli addetti al servizio pubblico di taxi non sono state comprese tra quelle cd. Usuranti, che ne avrebbero consentito il pensionamento anticipato. Ciò ha prodotto un forte malcontento nella categoria, poiché indice di scarsa considerazione e, quindi, di negativa valutazione, di una attività lavorativa che incide pesantemente sull’integrità psico-fisica degli addetti. L’equilibrio neuro-psichico di questi lavoratori è minato seriamente dal lavoro a turni, in tutte le sue articolazioni, con fattori di danno rappresentati dallo squilibrio alimentare incidente su buona parte di essi.

L’interferenza dei caotici traffici cittadini, segnatamente dalle grandi metropoli, di rumori o di altri agenti disturbanti, lo stress conseguente all’attività di guida in condizioni di estremo disagio, non sono state tenute nella debita considerazione da chi era deputato a valutare.

La CISAL Trasporti, che associa i lavoratori organizzati nella Federtaxi, ribadisce con forza la richiesta di una più approfondita indagine per campioni, per accertare quali sono gli aspetti più evidenti dell’influenza del lavoro sulle condizioni di salute dei tassisti, in quanto molteplici sono gli eventi anche a livelli non appariscenti e i carichi lavorativi abituali che possono assumere il ruolo di agenti frustranti e stressanti. Oltre all’incidenza dei lavori per turni, la rumorosità e la caoticità dei traffici, altri danni sono riconducibili alla elevata responsabilità della guida, della vigile attenzione protratta nel tempo, dalla demotivazione, dalla deficienza di relazioni umane, dal tipo e dalla quantità del lavoro, dalle insidie alla incolumità personale nelle ore notturne di cui è piena la cronaca quotidiana.

Tali agenti appesantiscono enormemente il carico lavorativo che provoca, infatti, angoscia ed ansia, responsabili di reazioni aggressive, repressive, di rassegnazione, prodromi di depressione e malinconia. Per tutti questi motivi, la CISAL Trasporti auspica un ripensamento, in direzione dei lavoratori tassisti nella formulazione delle casistiche delle attività lavorative da classificare usuranti.
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